1. Di notte
    La Luce avvolta dalle ombre

    AvatarBy The australian skin il 21 June 2015
    0 Comments   4 Views
    .
    In quei momenti che ti guardo e mi si secca la gola
    Come un bambino tutto in ansia il primo giorno di scuola
    Ci si guarda negli occhi, ci si parla, sussurrando... e poi si vola
    Come volano via i vestiti e le lenzuola

    E ci sono tutte le carezze che ti posso dare, l'impazienza
    Quel bisogno semi-irrazionale di sentire la tua presenza
    Quando siamo insieme e non capisco come sopravvivo senza
    E sei bellissima quando tra baci e carezze ti accendi come benza

    Siamo il tuo uomo la mia donna, la mia ragazza il tuo bambino
    Siamo uniti, legati, uno nell'altra e non ancora abbastanza vicino
    Siamo anime disperse come Dante che smarriamo il cammino
    Siamo le stelle sopra al cielo e non vogliamo il mattino

    Il segnale lo da il rumore sopra al lucernaio quando piove
    Naufraghi smarriti, alla deriva, non ci importa dove
    C'è solo della mia dea, come canta e si muove
    Attratti insieme da una forza di gravità che nemmeno Giove

    Con quella fiamma che tremola e freme al centro della stanza
    Ogni gesto di comunione e sintonia che non è ancora abbastanza
    Un crescendo continuo avvolti stretti come quando si danza
    Ci nutriamo una dell'altro come onde in risonanza

    Ora non sto che stai piangendo, non ti posso vedere
    Ma in quel crescendo finale, che non riesco a trattenere
    Voglio restare stretto a te e sentirti ardere e godere
    Tu che hai rimesso una linea tra dolore e piacere

    Oh, mia luce, con te è tutto così intenso
    Un cielo pieno di diamanti, un universo immenso
    Che se non sono con te, di continuo ti penso
    E mando parole che trasporta la notte in questo cielo scuro e denso
    Last Post by The australian skin il 21 June 2015
    .
  2. La serendipità
    Memento vitae

    AvatarBy The australian skin il 17 June 2015
    0 Comments   8 Views
    .
    Eccomi qui. Guardami in faccia quando ti parlo. Perché questo non si intitola 4 anni 0 mesi ed un giorno. Si intiotola serendipità ed è quello che sono. L'errore commesso per cui stanno pagando altri. Beh, fanculo, va bene? Prendi e salva la memoria dell'oro. Il compito del nichel è quello di ossidare all'aria, di scurirsi al posto degli altri, di proteggere. Il suo orgoglio, la sua maledizione. L'infamia che si porta a letto ogni notte.

    La mia memoria non è qualcosa che debba essere salvato, è qualcosa che mi devo costruire spanna a spanna, un passo dopo l'altro ed in tutto questo ti garantisco una cosa, sarò il tuo più grande successo.

    Alla fine del giorno avrai la gente attorno che si complimenterà di quanto sia meraviglioso e che ti invidierà questo figlio bastardo. La gloria ottenuta per puro caso, la dinamite del tuo Nobel, il tuo sballo accidentale, la tua America dove Tolemaco giurava esserci le indie.

    La tua fottuta serendipità. Ora fammi un sorriso per la foto, quella gloria te la regalo volentieri. Te la regalo come monito, come se fossi una moglie infedele a cui dare una collana di diamanti per l'anniversario di quando mi ha tradito, un ninnolo tanto bello a vedersi che nessuno, tranne te, saprai quale infamia ricorda.

    Hai ammesso il male che mi hai fatto, ma non posso ricambiarti che con il bene, perché è l'unica cosa che so fare. Guardati però dai sensi di colpa, ti ci metto persino in guardia. Guardati bene, perché il mio gioco di vendetta gira tutto attorno al renderti nemica la tua stessa anima, perché, se volessi vendicarmi, ti ritroveresti a prendere a pugni il tuo specchio fino a farti sanguinare le nocche.

    Il mio bene figlio del sangue che mi hai dato per errore. Sangue difettoso e mulatto e dai colori spenti, ma il mio sangue che avvolge il cuore grosso come il mio pugno, ma cento volte più pesante.

    Guardati dalla mia furia, perché non esplode, ma si infiltra come una biscia e fa più male a me che a te. Ringrazio quando la vita mi ha insegnato a masticare cocci di vetri rotti per il gusto di vomitare sangue addosso a chi prima amavo. Ecco come voglio vincere sul ring.

    Un occhio nero. Il naso rotto. Con qualche dente in meno. Il volto irriconoscibile. E tu illesa. Vittoria mia per KO tecnico.

    Ora la mia rabbia sta defluendo, come una marea che ritorna ad inseguire la luna e mi chiedo perché abbia scritto queste parole. Forse sono solo sbarre di inchiostro, l'incantesimo per placare la bestia, in modo che torni a riposare.

    Anche le serendipità vanno sapute sfruttare. Colombo e Nobel erano grandi uomini, hanno fatto grandi cose e cambiato la storia. Io non lo so se tu l'hai fatto. So che gran parte di questo è farina del mio sacco e che "è tutta colpa tua" voglio essere abbastanza grosso da gridarlo solo allo specchio.

    Ma voglio vivere. Voglio gustare ogni secondo di questa vita che è andata così vicino al non suc...

    Read the whole post...

    Last Post by The australian skin il 17 June 2015
    .
  3. La via dell'apprendista
    E fammi carne ed ombra e sogno e realtà

    AvatarBy The australian skin il 7 June 2015
    0 Comments   6 Views
    .
    Sono "solo" parole. Già, ma non c'è niente di "solo" nelle parole.

    C'era una volta un uomo con tutte le fortune di questa terra ed un altro uomo, misero, ma con gli occhi troppo vecchi gli bisbigliò all'orecchio "nessuno ti amerà mai per quello che sei davvero". Qualcosa nell'anima di quell'uomo si incrinò per sempre, perché ogni volta che una donna gli sorrideva per un diamante donato, ogni volta che il figlio lo abbracciava con la macchina nuova, ogni volta che l'ennesimo ente sociale lo elogiava come filantropo, le parole di quel pezzente risuonavano nella sua testa.

    C'era una volta un uomo, un uomo dal portamento nobile e fiero, con degli ideali, ma nessuno di speciale in realtà, che con le parole giuste riuscì a spostarsi in tutta la Russia, da una città all'altra, senza un soldo, facendosi mandare fino a San Pietroburgo, per parlare con Lenin. Quell'uomo, un ometto piccolino, con le giuste parole, smuoveva il cuore degli uomini, triplicando le loro energie. Quell'uomo divenne leggenda, divenne parola e bastava pronunciare il suo nome perché la resistenza si facesse più energica.

    Le parole sono incantesimi. Con le parole giuste puoi smuovere una persona, puoi darle le giuste motivazioni, puoi terrorizzarla, puoi farla sentire al sicuro, puoi renderla forte. Puoi persino lanciare l'incantesimo su te stesso.

    Sono "solo" parole, in fondo. Il fatto è che anche i soldi sono semplici pezzi di carta. È l'uomo che, nel corso dei secoli, ha dato loro sempre più potere; ma le parole... le parole assorbono, in silenzio, potere da millenni e millenni. Forse milioni di anni. Non è un caso che la creazione in così tante culture, arrivi dal verbo. Secondo la Bibbia, Dio disse Luce, e Luce fu. Secondo la Bibbia, prima è nato il nome della luce, poi la luce stessa.

    E ci sono così tanti incantesimi. C'è un incantesimo per espandere la tua memoria ed assicurarsi che tu faccia le cose nel giusto ordine, si chiama CheckList! C'è un incantesimo che ti permette di assorbire la conoscenza di altre persone, si chiama "studio". Ci sono le lusinghe, le romanticherie, i rimproveri, le minacce, alle volte una sola parola assume più potere, come se concentrassi tutta la forza in un punto solo, proprio per la sua sintesi: agitazione.

    E poi c'è l'incantesimo che preferisco. Il sigillo. Quello che tiene buono il mostro in ogni occasione in cui si riveli necessario: scrivere per sé stessi. Prendere ed incatenare le paure, il dolore, l'oscurità. Forse un tempo anche il mostro, ma ora non più. Ora quell'incantesimo è il suo giaciglio, dove pigramente riposa, finché non ho bisogno di lui.

    Lo Stregone attende in silenzio. Sa che quella non è che una parte, una misera parte dei propri insegnamenti e si diverte a guardare come mi credo potente facendola mia. Sogghigna perché aspetta di vedere quando la voglia...

    Read the whole post...

    Last Post by The australian skin il 7 June 2015
    .
  4. Alla stazione
    Behind the yellow line

    AvatarBy The australian skin il 6 June 2015
    0 Comments   8 Views
    .
    Qui di treni
    ne parte uno ogni tre minuti
    ogni volta che fischiano
    muoiono in gola i saluti

    siamo qui, chi vuole stare fresco all'ombra
    chi prederisce stare caldo al sole
    entrambi a raccontarcela
    entrambi bravi solo a parole

    mi sono fermato, ti ho detto
    solo per restarti accanto
    solo perché dicevi di essere contaminata
    ed io conosco cianati, arsenico e amianto

    in realtà sono io che stavo sul treno sbagliato
    in rotta verso un binario curvo su sé stesso
    infinito come una striscia di moebius
    anche domani, mi sarei trovato dove sono adesso

    il mio treno ha la realtà come capolinea
    è una stazione di testa
    contro la quale si dovrà schiantare
    e vedremo quel che ne resta

    intanto stiamo qui e non si sta poi male
    balliamo, chiacchieriamo, guardiamo il giorno che svanisce
    sempre attenti a seguire gli annunci
    ed a restare dietro le strisce

    ci facciamo solo del bene in fondo
    ma abbiamo l'aria tesa
    perché ancora non sappiamo la nostra destinazione
    finita quell'attesa

    e mi chiedo spesso, più di quanto non dovrei
    se su quel treno sarai una compagna di viaggio
    o un fazzoletto sbandierato
    a ricordarmi del tre maggio
    Last Post by The australian skin il 6 June 2015
    .
  5. Dall'annuario di ieri
    Riporto da Facebook dell'anno scorso

    AvatarBy The australian skin il 3 June 2015
    0 Comments   8 Views
    .
    Basta! Basta, basta, basta!!! Con questa storia che tutti ci pugnalano alle spalle, che tutti ti tradiscono e ti tradiranno sempre!

    La persona che mi ha fatto male in modo più irreversibile quando mi ha tradita, e continua a farlo spesso, anche quando mi guarda negli occhi e me lo promette solennemente, vive tra le quattro assi che fanno da cornice al mio specchio e tutt'ora trovo ancora il modo di fidarmi.

    Tutti gli altri hanno i loro demoni, la loro storia, il loro dolore, il loro motivo... c'è chi sentirà latrare la sua coscienza come un cane quando passa un'auto, chi la terrà al guinzaglio nel cortile di casa e chi l'avrà già fatta abbattere in un canile chiamato vodka: non importa, alla fine saranno i soli a doverci fare i conti, sia che questa stia a cuccia al comando del padrone, sia che faccia loro gelare il sangue quando mostra i denti.

    Le persone deludono, tradiscono, sbagliano, feriscono e sono ferite, sanno quando rigirare il coltello nella piaga e talvolta lo fanno solo per loro gusto personale, magari per capire che smorfia fanno gli altri quando provano dolore e confrontarla con la loro; però questo è ciò che fa di loro esseri umani, è quello che prova che sono vivi, in balia del caos e, come un omino che precipita in un burrone e continua a ripetersi "fin qui tutto bene", si illudono solo quando non ci fanno troppo caso di avere il controllo.

    Cosa ti aspettavi, che ti dessero un biscotto?!

    E non fraintendetemi, illudersi è bello!!! Illudersi, fidarsi, sperare, sognare, crederci, sono tutte cose che ti permettono di andare avanti, di fare quel passo in più... su una lastra di ghiaccio. E cadrai, e sbatterai i denti e sentirai il sapore ferrigno del sangue in bocca e ti chiederà ogni grammo di forza rialzarti.

    Tuttavia ne vale la pena. Perché l'alternativa, amico mio che mi tradirai e verrai tradito da me (è una promessa ;-D), è quella di finire congelato, fermo immobile ad aspettare la morte, su quella lastra di ghiaccio. Proprio come Lucifero nella Divina Commedia, stretto in una morsa ibernante, serrando le fauci su Giuda, Bruto e Cassio. La parte ironica? Era il girone dei traditori...
    Last Post by The australian skin il 3 June 2015
    .
  6. Passo indietro
    La lezione di oggi

    AvatarBy The australian skin il 3 June 2015
    0 Comments   36 Views
    .
    Tra me ed Elisa va alla grande. Passiamo un po' di tempo insieme e ci batte forte il cuore e sono tutte rose e fiori e parole tra innamorati. Peccato che ci sia un terzo incomodo. Ed un quarto, un quinto, un sesto. Sette miliardi di incomodi. Peccato che ci sia il mondo. Sua madre dice che non deve perdere tempo dietro me perché ho la pelle australiana. Del resto i genitori vogliono il meglio per i figli. Beh, i miei si accontenterebbero di un minimo sindacale, ma lasciamo stare.

    Ed è un continuo gridare alla resa da parte sua, che mi distrugge. Io devo ripetermi che la sua situazione sia difficile, ma non lo credo davvero. È la superbia del dolore. È il fatto che non posso credere che qualcuno abbia sofferto più di me e che, se ce l'ho fatta io, allora ce la può fare chiunque. E, novità del mese, che mi merito questi sforzi. Che "se non vuoi perdermi, devi litigare con tua madre". Bah.

    Eccola qui, la mia piccola autostima, che comincia a fare i capricci. Che si mette il rossetto a tredici anni e vuole andare a scuola truccata come un clown. Anzi, no, una prostituta che va esclusivamente con i clown. Visto che non c'è un telefono azzurro per i prodotti del subconscio, posso risparmiarle il fard prendendola a schiaffi.

    Torniamo brutalmente, ammortizzando bene bene sulla pianta del piede, così che faccia male a camminarci, in un mondo dove le cose te le devi guadagnare, non "meritare". In un mondo in cui sei nobile e vinci un biscotto. Ipotetico. Elisa deve fare quello che vuole. Io la devo piantare di romperle le scatole per questo. Certo, non è coerente con me, ma è così che è fatta. Magari domani non ne potrò più e sarò io a darle un ultimatum. Certo non posso cambiare pelle per lei. Non che non sia disposto: non è proprio possibile. Come pretendere che Michael Jackson sia stato bianco per davvero!

    Tuttavia devo perdonare la mia autostima perché è piccola ed il mio subconscio non è un mondo facile dove crescere. Dio, sto giustificando un mio prodotto immaginario per avere avuto un'infanzia difficile?! Sì, lo sto facendo. Fantastico. L'importante è che non riprenda a farlo con me. Buco del culo più largo degli stronzi, se non si vuole esplodere! Non devo riprendere a piangermi addosso!

    E proprio di ricorsi si parla oggi. Un ricorso è quando si ripresenta una situazione simile ad una passata. Qui però, Elisa, la bambina con il cappello di Praga, ad ora mia unica lettrice, non sentirti chiamata in causa. Anzi, il problema è che ti ho chiamata e non avrei dovuto. Viviti i tuoi ricorsi e scrivine sul tuo zibaldone, questo spazio è dedicato a me!

    Elisa (immaginaria): ma guarda che non ti ho mica detto niente!

    Io (reale che parlo con una mia immaginazione): U!

    Con questo metodo infallibile per zittir...

    Elisa (immaginaria): U a me?! U a te!

    Ok, mi faccio zittire persino nei miei dialoghi immaginari. Poco male...

    Read the whole post...

    Last Post by The australian skin il 3 June 2015
    .
  7. Il calore di...
    Non ci sono più le mezze stagioni

    AvatarBy The australian skin il 31 May 2015
    0 Comments   7 Views
    .
    Sono nella mia prima settimana "SAD". In pratica sto facendo questa follia di smettere insieme sigarette ad anti depressivi (acronimo: SAD. Sì è brillante). Il trucco? Essere innamorati aiuta. Ed io la amo. Certo, è un amore strano, forse frettoloso, un amore di primavera, di quelli che sbocciano così, senza prima guardarsi attorno, sbucando dalla neve e non si guarda troppo attorno, ma questo non vuol dire che non sia puro. Perché io non voglio che soffra, perché voglio che sia felice. Questo è già amore. E quindi le ho promesso che la amo, che sono disposto ad anteporre la sua felicità alla mia. Anche se significasse perderla e restare solo con il mostro di nuovo, non è un problema.

    Amare, cielo, quanti danni causa. E tuttavia è necessario. Anzi, più che necessario. Qualcosa di necessario è qualcosa che devi fare per poter vivere. Amare è qualcosa che devi vivere per fare. Non si tratta solo dei suoi baci, caldi e morbidi, o di fare l'amore con lei. Io sono felice ogni volta che lei è con me, anche quando ci sono i problemi, quando mi dice che non potrà durare, non importa. Certo vorrei che la situazione fosse diversa, ma anche così, fanculo, la mia anima è di nuovo su questo pianeta.

    Tuttavia il tempo passa. Lei vorrebbe averne avuto di più per scegliere se valgo il disturbo. Io non la posso aiutare in questo. Quello che posso fare è starle vicino.

    Sarebbe potuto andare in modo molto diverso. Ci saremmo potuti conoscere in un momento in cui entrambi eravamo più sani. L'uno senza i tormenti del passato, senza quell'attanagliante morsa allo stomaco che dice "non piaci a nessuno, tutti ti abbandonano, sono tutti fuori a divertirsi senza di te". L'altra in grado di avere un rapporto sentimentale senza dover rinunciare ad un focolare domestico sereno.

    Magari ci saremmo potuti conoscere prima dei nostri traumi, anzi, senza che questi avessero mai luogo. Niente mostro nell'armadio, niente demoni da ammansire. Tuttavia, semplicemente, non saremmo stati più noi. Per avere storie diverse, avremmo dovuto essere persone diverse. I nostri errori sono figli nostri. E senza le nostre storie, i nostri caratteri sarebbero stati diversi. Siamo figli dei nostri errori. Nel mio caso è evidente, se non avessi provato tutto il dolore che ho provato, come avrei dovuto fare ad empatizzare ed a capire quel caleidoscopio di emozioni che è la mia ragazza?

    Nessuno dei miei vecchi sé sarebbe mai stato in grado. Solo questo, l'attuale, può avere qualche chances. Se è fortunato. Ed io lo sono. Speravo quasi di non dovermelo più ripetere, ma è durato solo un secondo. Un istante in cui ho pensato che potessi essere felice senza dover razionalizzare e mettere in scala le cose buone con le cose cattive, senza dover mettere il mio frenetico cervello ad elencare al cuore i motivi per cui va tutto bene. Solo un istante, ma è stato bello.

    Quindi sì, sarebbe potuta andare in modo diverso, ma ehi, i...

    Read the whole post...

    Last Post by The australian skin il 31 May 2015
    .
  8. E 2 E
    ... vuoi fare l'amore con me?

    AvatarBy The australian skin il 20 May 2015
    0 Comments   15 Views
    .
    E tutto il mondo è fuori. Zitto, fermo. Immobile. O comunque non importa. Ora ci sei solo tu. Ora non esiste tempo, se non il nostro tempo, scandito dalle tue canzoni, che abbiamo messo dopo aver finito di ballare e dopo che ti ho sfilato un calzino. E c’era tutto un mondo fuori a cui chiedere che ci sia di nuovo. In un secondo momento, però. Ora ci siamo solo noi. Infinite versioni di noi, riflesse negli occhi l’uno dell’altra, finché non distogli lo sguardo. Infinite versioni di te, come ogni espressione che mi proponi. E la pioggia che batte sul mio lucernaio è quella di Novembre. E la pioggia di novembre si balla, anche sentendo la pelle dell’uno contro quella dell’altra, anche seduti, abbracciati, mentre cantano gli uccelli.

    Ed il tuo nome è come un sussurro. Ed è un sussurro anche Hallelujah, ma non serve dirlo, preferisco zittire le mie labbra ai tuoi baci, che sembrano durare per sempre, come campi di fragole. Mi sfiora il pensiero che tutto questo finirà. Cerco di cacciarlo, Damocle vigliacco che non sono altro. Forse ci stai pensando anche tu e Lennon suona più triste del solito. Oh, Samuel, come sei fuori posto, narri tutta una storia opposta alla nostra. Non c’è nessuna routine, né abitudine. Nei miei pensieri c’è solo lei, come tra le mie braccia. Cerco di trasmetterlo in ogni movimento. Voglio che senta che posso essere protettivo senza opprimerla. È tanto dolce fermarle le mani perché non si possa coprire. Lei sorride e si copre l’ombelico. Le allontano una mano misurando tre parti di dolcezza ed una di forza. Colpevole, bacio la sua mano, non è un gesto crudele, mia luce, voglio solo godermi questo tempo, come un sogno chiuso dentro altri cento, senza sapere quando ci sveglieremo.

    All’improvviso siamo nudi o quasi. Lei è rovente, come le terre dei balli latini. Mi ci scotto le labbra a baciare il suo petto. Lo faccio di proposito, perché i segni restino più a lungo. Il preludio non finisce, né ho fretta che lo faccia, ma continua in infinite carezze e gesti e parole d’amore zittite con dolcezza. Lo so, esagero. Sei tu che non capisci quando lo fai, e dici di non aver fatto niente, quando invece, impenitente, sei.
    Venti minuti dalla nostra ora. Non mi piace questa canzone, voglio saltarla. Mi dovrei allontanare da te, un’altra volta. E l’ultima non capivo che cosa stessi facendo ed il mio stupido cervello si animava cercando di mettere cartelli con scritto sopra e sotto. Stai zitto, non servi adesso. Vai a pensare alla tua algebra, chimica o alla tua filosofia. Ci vediamo il prossimo esame. Ora lasciami solo con la mia dea ed il nettare salato dei suoi occhi. Adoro questa canzone, adesso.

    Siamo ragazzi, nudi ed impacciati, che danzano avvinghiati. Conosciamo le regole del gioco, entrambi. Eppure è tutto diverso, le hanno forse cambiate dall’ultima volta?! Sorrido a pensare di averti conosciuta in ludoteca, mentre faccio questa goffa metafora. Ci alziamo in volo sopra il vento, mi aggrappo alla tua clavic...

    Read the whole post...

    Last Post by The australian skin il 20 May 2015
    .
  9. Lega
    Dislocazione, ricristallizzazione e ricottura

    AvatarBy The australian skin il 19 May 2015
    0 Comments   3 Views
    .
    La mia deformazione
    Chino la testa
    Sconfitto, sì,
    ma solo in parte,
    come chi non cade,
    ma posa un ginocchio.
    Ardi, o fiamma,
    più calda e sofferente
    dello stesso inferno.
    Non ti curare se grido
    non perderò il mio smalto
    brucia e fammi bruciare
    fammi nuovo,
    riforgiami.
    Last Post by The australian skin il 19 May 2015
    .
  10. Il mio prossimo me
    Charles Darwin docet

    AvatarBy The australian skin il 18 May 2015
    0 Comments   9 Views
    .
    Boh, sono felice. Sono passato dall'essere un pazzo depresso ad un eccentrico con una piccola piccola autostima, appena nata. Devo ricordarmi di educarla come si deve, per essere sicuro di me e non presuntuoso.

    Me la ricordo la mia vecchia autostima, era proprio spocchiosa, da prenderla a schiaffi. C'è stato un tempo in cui la sicurezza non mi mancava, correva tipo il 2006/2007. Infatti mi sono messo con Francesca, che mi vedeva come un dio greco. Ero arrogante, convinto di avere capito tutto della vita. Ora mi irritano le persone così, perché è difficile fare capire loro quanto si sbaglino. Vorrei dire che avevo bisogno di un paio di schiaffi, ma alla fine li ho pure presi... dandone indietro il doppio! Ok, non dovrei andarne fiero, ma se qualcuno ti impone il silenzio, minacciandoti fisicamente, ti tira un ceffone e gli rispondi con un gancio che gli riempie la bocca di sangue, il tuo cervello rettiliano si sente soddisfatto e ti senti un vero uomo, poco da fare.

    Il fatto è che non è la tua autostima che dovrebbe governare te, ma il contrario. Mi capita spesso di sentirmi insicuro, la ggente non regala autostima in cambio di nulla, puoi solo sperare che quella che hai ti basti, oppure di seguire la strada più difficile, ovvero di avere le giuste motivazioni. Se sei deciso su una strada, niente potrà fermarti. O almeno, puoi continuare a ripetertelo.

    Sto divagando e non c'è con me nessuno a cui piaccia farlo, quindi torniamo al main topic: il prossimo me stesso.

    Ogni tanto è lì che mi guarda, dallo specchio. Una specie di 12° Dottore che fa un cameo prima ancora di venire annunciato, tanto per dire ai fans "Ehi, Matt Smith sta per andarsene", entrando in scena con uno sguardo assassino.

    Il prossimo me stesso. Mi domando come sarà. Anche se sarà, quei giorni in cui sono tanto ottimista da credere che sopravviverò alla mia vita. Paradossale, ma è proprio così.

    Perché le persone cambiano e restano le stesse, certo. Delle volte, però, rinascono e rinascere fa male. Anche nascere magari fa male, in fondo la prima azione di un bambino è piangere, ma non ci fanno la cortesia di un rapporto più approfondito in merito. E quello che spinge un uomo a cambiare radicalmente, a rinascere, è una catastrofe. Un giorno succederà ed io dovrò adattarmi, ridisegnarmi, passando da australopitecus ad habilis ad erectus, ecc...

    Ogni tanto lo intravedo, il prossimo me.

    Voglio che dedichi tutto sé stesso alla chimica. Credo che vorrà anche pensare unicamente a sé stesso, basta chiedersi se gli altri avranno la propria parte o no. Basta falsa modestia nelle piccole vittorie, basta pensare trenta volte prima di dire ciao ad una ragazza che ti fissa. Credo che seguirà l'altra strada, quella del divorare l'ego degli altri e se non avranno le spalle abbastanza larghe da sopportarlo, fatti loro. Magari, visto che sono sempre io, invece, troverà un modo per non ferire gli altri appagando ...

    Read the whole post...

    Last Post by The australian skin il 18 May 2015
    .
 
Top