Boh, sono felice. Sono passato dall'essere un pazzo depresso ad un eccentrico con una piccola piccola autostima, appena nata. Devo ricordarmi di educarla come si deve, per essere sicuro di me e non presuntuoso.
Me la ricordo la mia vecchia autostima, era proprio spocchiosa, da prenderla a schiaffi. C'è stato un tempo in cui la sicurezza non mi mancava, correva tipo il 2006/2007. Infatti mi sono messo con Francesca, che mi vedeva come un dio greco. Ero arrogante, convinto di avere capito tutto della vita. Ora mi irritano le persone così, perché è difficile fare capire loro quanto si sbaglino. Vorrei dire che avevo bisogno di un paio di schiaffi, ma alla fine li ho pure presi... dandone indietro il doppio! Ok, non dovrei andarne fiero, ma se qualcuno ti impone il silenzio, minacciandoti fisicamente, ti tira un ceffone e gli rispondi con un gancio che gli riempie la bocca di sangue, il tuo cervello rettiliano si sente soddisfatto e ti senti un vero uomo, poco da fare.
Il fatto è che non è la tua autostima che dovrebbe governare te, ma il contrario. Mi capita spesso di sentirmi insicuro, la ggente non regala autostima in cambio di nulla, puoi solo sperare che quella che hai ti basti, oppure di seguire la strada più difficile, ovvero di avere le giuste motivazioni. Se sei deciso su una strada, niente potrà fermarti. O almeno, puoi continuare a ripetertelo.
Sto divagando e non c'è con me nessuno a cui piaccia farlo, quindi torniamo al main topic: il prossimo me stesso.
Ogni tanto è lì che mi guarda, dallo specchio. Una specie di 12° Dottore che fa un cameo prima ancora di venire annunciato, tanto per dire ai fans "Ehi, Matt Smith sta per andarsene", entrando in scena con uno sguardo assassino.
Il prossimo me stesso. Mi domando come sarà. Anche se sarà, quei giorni in cui sono tanto ottimista da credere che sopravviverò alla mia vita. Paradossale, ma è proprio così.
Perché le persone cambiano e restano le stesse, certo. Delle volte, però, rinascono e rinascere fa male. Anche nascere magari fa male, in fondo la prima azione di un bambino è piangere, ma non ci fanno la cortesia di un rapporto più approfondito in merito. E quello che spinge un uomo a cambiare radicalmente, a rinascere, è una catastrofe. Un giorno succederà ed io dovrò adattarmi, ridisegnarmi, passando da australopitecus ad habilis ad erectus, ecc...
Ogni tanto lo intravedo, il prossimo me.
Voglio che dedichi tutto sé stesso alla chimica. Credo che vorrà anche pensare unicamente a sé stesso, basta chiedersi se gli altri avranno la propria parte o no. Basta falsa modestia nelle piccole vittorie, basta pensare trenta volte prima di dire ciao ad una ragazza che ti fissa. Credo che seguirà l'altra strada, quella del divorare l'ego degli altri e se non avranno le spalle abbastanza larghe da sopportarlo, fatti loro. Magari, visto che sono sempre io, invece, troverà un modo per non ferire gli altri appagando ...
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