1. Regenerate
    The eternal springtime of the restless soul

    AvatarBy The australian skin il 7 May 2015
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    Sto vivendo. Sono vivo da qualche giorno. Sono di nuovo un neonato, con l'aspetto di un 27enne. E gli occhiali da vecchio. Sono stato al fondo del barile con il mio amico Alessio, lo stesso che chiamavo amico alle medie e che godeva nel vedermi crollare in lacrime. Ora pare che organizzi visite guidate laggiù. Chissà, forse è perché così crede di non farne parte. Da un certo punto di vista mi manca. Mi sento in colpa a non rispondere ai suoi messaggi, ma era amico del vecchio me. Non è un processo istantaneo, non sono davvero un signore del tempo. Tuttavia mi sento davvero un altro uomo. Prima sono stato un lunatico che passava da "la vita non ha senso" a "chi vuol esser lieto sia". Ora, alla luce ferma del sole, le due ombre si vedono proiettate da uno stesso corpo e capisco che se la vita non ha senso, allora è necessario che gliene diamo uno noi.

    I pochi vestiti che ho ancora dall'anno scorso mi ballano addosso. La mia faccia è cambiata, come se fosse una matriosca all'interno di quella che ho buttato via: non mi raso più i capelli ed ho mantenuto il pizzetto che mi allungava la faccia. Non è un problema andare a ballare una sera, ma non passo la settimana in vista della mia fuga a Giancarlo il venerdì ed il sabato. Ho anche abbandonato il progetto di vendetta, perché ho trovato qualcosa da perdere. E no, Elisa, non sei tu. È me stesso. Perché, alla fine, ne avrò fatte di cazzate e mi sarò dovuto riabbottonare la camicia da capo. Ho capito quello che merito e che ci sono persone, tante persone, che ti stimano anche solo se sei un brav'uomo.
    Persone che ti vogliono accanto, che si lamentano se non ci sei. La mia psicologa dice che la prossima volta che dovrò rinascere sarà più facile. No, non più facile. Più veloce.

    Chi mi è stato vicino nonostante tutto, quando dovevano fare i turni, come per un bambino, diavolo, ora mi vede felice. Ora mi invidia. E no, non si tratta "solo" di aver baciato una ragazza. Si tratta di avere trovato una ragazza fenomenale che voglia passare il suo tempo con te, che perda la nozione del tempo con te e viva giorni che valgono anni con te, e, diamine è possibile. Non ci credo, ma è possibile. Non può esistere e lo sto vivendo.

    Perché mi sto accettando per quello che sono. Perché sono una persona che si vuole migliorare, ma, onestamente, anche adesso non sono da buttare via.

    In tutta la mia vita ho fatto del male a pochissima gente e sarei contento che continuasse così. Mi tengo caro il mio senso del dolore, la paura di soffrire e l'orgoglio di aver sofferto, la superbia del dolore, perché preferisco essere dalla parte di chi soffre, alla fine di tutto. Non è spirito di sacrificio, è pura e semplice paura. Vivo circondato dal terrore e non vado nel panico perché è un'arma naturale. Ho paura di impegnarmi e coltivo la paura di avere altri rimpianti per non essermi impegnato abbastanza. E trovo il mio equilibrio. E poi sono abbastanza ...

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  2. Tutto andrà bene alla fine
    Baby on board

    AvatarBy The australian skin il 15 Oct. 2014
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    Keep calm and Allonz-y! Agire. Non stare tutto il tempo ad arrovellare il cervello nella direzione sbagliata. Certo, avere una grande mente è una bella cosa, ma avrei proprio bisogno di allenare la mia: sono convinto di essere piuttosto intelligente, ma di non riuscire a restare concentrato quanto basta. Per esempio, prendiamo i giochi da tavolo: sono molto bravo nella dama, ma non molto negli scacchi. In questi ultimi perdo in continuazione il filo delle mie mosse, perché mi scopro a pensare a tutt’altro. Ed una parte del mio cervello è fissata sull’Ossessione. L’Ossessione. Quella cosa a cui penso sempre e continuamente. Non è sempre la stessa, ma cambia a seconda del periodo: D&D, Zelda, Deadpool, la chimica, l’astrofisica, una certa ragazza (in questo momento Dr.Who, da cui la frase di inizio). È deleterio non riuscire a stare sul pezzo quando serve. Il problema si intensifica, però, quando devo stare sul pezzo e proprio non mi piace. Non me ne frega un cazzo di nulla, per usare un po’ di francesismi. Tutto diventa narcolettico e privo di colore… beh, non letteralmente, non me ne accorgerei, da bravo daltonico. Intanto sono qui, bloccato in questa gabbia fatta di giorni, a perdere il tempo che già mi sento stretto, non perché voglia fare molte cose, ma perché già così ci metto un sacco di tempo. Ieri sono uscito con una ragazza, ma non credo che la rivedrò. Un po’ non mi va, è stata una bella serata, ma mi è sembrata in qualche modo noiosa: non dico in modo eccessivo, solo… che era fatta in modo estremamente simile alla mia ex, da quel punto di vista. Certo, mi rendo conto che, qualunque ragazza, in qualche modo, mi ricorderà la mia ex, ma questo è un aspetto della vita che non voglio ripetere. Una ragazza che ami uscire che non abbia voglia di tranquillità sarebbe molto meglio per me, adesso. Tutto questo partendo dal mio fantastico ego che mi vuole come “solo come un cane” oppure “virtualmente sposato”, senza passare per la logica via di mezzo del “non mi voglio impegnare in una relazione”. Per me è un dato di fatto che se una mi piglia, mi piglia solo se le offro il pacchetto completo, arrotolato con tutto, al massimo senza cipolle e senza piccante. Voglio dire, la mia vita è stata così fino ad ora, è abitudine, una pessima abitudine, degli homo sapiens, proiettare le proprie esperienze di vita nel futuro in modo statico o tutt’al più lineare. Nel mentre arrivo a sentirmi talmente solo che la cosa potrebbe anche starmi bene. Io credo che mi dovrei abituare ancora di più alla solitudine, che dovrei essere in grado di godere la vita da eremita, in modo da non sembrare sempre un mendicante di attenzioni. Tanto fino ad ora la risposta è stata picche, ogni volta che le ho cercate.
    Potrei vendicarmi contro al mondo, ho scoperto. Una bella ritorsione, lasciando un bel po’ di cicatrici e fuggendo con il malloppo. Ho in mente di fare qualcosa di despicabile, ma che mi dia un tornaconto, in modo da poter mandare tutto a fanculo. Prendi tu...

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    Last Post by The australian skin il 15 Oct. 2014
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  3. Il dilemma del riccio e quello dell'orso
    Persone e spazio-tempo

    AvatarBy The australian skin il 28 July 2014
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    La maggior parte delle volte che sono con delle persone, mi sento a disagio. Quando sono abbastanza ubriaco no, ma se mi ricordo cosa è successo, poi mi sento ridicolo... Per esempio l'altra sera ero ad una festa ed un mio amico si è seduto ad un tavolo con due ragazze, così l'ho seguito (sperando che ne potesse uscire qualcosa di buono... Ma figurati! Buco nell'acqua che manco quando pescano gli eschimesi...) e ci siamo messi a chiacchierare. Poi lui ha tirato fuori l'argomento moto ed ha parlato di quella che si è comprato da poco. Io non essendo mai stato un centauro (non è quella la parte equina che ho ereditato... Vorrei poter dire che sono i genitali, ma in realtà è una sfrenata passione per la biada!) non solo non potevo dire di averne una anche io, ma l'unico modello di moto che potevo citare era la Kawasaki ninja: non so nemmeno come sia fatta, ma il titolo ninja rende fica qualunque cosa, persino un gruppo di tartarughe addestrate da una pantegana! Così lentamente mi sono sentito trascinato verso le pareti ed ho cominciato a trasformarmi in carta da parati.

    Ero decisamente a disagio, ma poi sono arrivati anche gli altri, che si sono messi in piedi alle mie spalle in silenzio, probabilmente ascoltando Diego e la sua ZR... Per me ci sono solo due Z meccanizzate che contano: Mazinger Z e la BMW Z3, visto che la Z4 è una tamarrata. Così, mentre ero diventato tappezzeria, mi trovavo pure con delle persone alle mie spalle: i miei nervi si stavano tendendo come corde di violino lavate da una suocera! Ho anche provato a scherzarci su, dicendo che andassero a fare gli avvoltoi dietro Diego, ma loro hanno capito che la cosa mi dava fastidio, così si sono attaccati come carta moschicida. In realtà la mia parte razionale, o Bob, mi ha ripetuto che non volevano essere pesanti, erano convinti che scherzassi...

    Sul serio, è così difficile per tutti relazionarsi con le persone? C'è uno di quei racconti psicologici che si chiama il dilemma del riccio: spiega che più un riccio ha spine lunghe e dure, più può tenere a distanza i nemici, ma in compenso non può avvicinarsi agli altri senza ferirli e, dato che nel racconto anche gli altri erano istrici, essere feriti. Qui però il problema mi pare non sia la distanza, ma il tempo. Io non sono un istrice, sono un orso, passo tutta la vita isolato da tutto e tutti, molti addirittura chiuso in una caverna. Le mie relazioni sociali si erano ridotte allo strettissimo numero di altri orsi che stavano nella mia caverna e, qualche volta, ad un po' di salmoni pescati e sterminati a schiaffi. Ora mi sono trovato di nuovo in giro, ma non so più relazionarmi con gli altri, è passato troppo tempo. Sul serio, mi trovo meglio con vecchi e bambini che con i miei coetanei!

    Tra il dilemma del riccio ed il mio dilemma dell'orso non c'è molta differenza: meno tempo passi con gli altri, meno rischi di essere ferito; tuttavia le distanze si possono cambia...

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    Last Post by The australian skin il 28 July 2014
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  4. Friend with the Monster
    legami

    AvatarBy The australian skin il 24 July 2014
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    Ho scoperto che non sono mai stato solo. Certo, stiamo parlando di una cosa che rasenta quella del tipo che va dallo psichiatra per lamentarsi che si sente ignorato da quando il suo amico immaginario ha smesso di rivolgergli la parola, ma ho scoperto che c'è sempre stata una parte di me che è cresciuta nutrendosi di momenti che generavano dolore, paura, rabbia ed angoscia, una parte di me che ha fatto del male agli altri quando è uscita fuori, che non ha mai smesso di urlare quando l'ho rinchiusa in un cantuccio del cuore, mettendo delle sbarre spesse come colonne ed una guardia armata all'interno.

    Proprio a proposito della guardia mi viene in mente che i nostro mostri possono essere sorvegliati per essere sicuri che nessuno entri o perché loro non escano: io ho sempre avuto paura di fare del male agli altri ed ho sempre optato per tenerlo rinchiuso, dopo aver visto quello che poteva fare.

    Ora però ho fatto una scoperta, che è proprio questo mostro che ci da forza nei momenti più duri. È proprio lui che ci riempie di nuovo i polmoni di ossigeno e ci fa muovere quando le braccia non provano che stanchezza.

    L'ho scoperto andando a correre, ad un certo punto, quando il fiato è finito, la milza duole e mi sto per fermare, se gli chiedo aiuto, sento un brivido salire lungo la spina dorsale, fino alla nuca, a riempirmi di una tenebra forte ed invincibile... Fino a quando non finisce. Ho anche scoperto che se la accetto con il sorriso sulle labbra, dura più a lungo e lascia una sensazione piacevole, come di relax quando finisce.

    Perciò mi sono chiesto, perché devo tenere il mostro rinchiuso? Perché non accoglierlo come l'amico che dimostra di essere? In tutti i momenti più tristi, quelli di dolore inimmaginabile, quelli di estrema tristezza, lui ci è sempre stato. Certo, magari non è sempre stato quello di cui avessi bisogno, ma era lì. Addirittura, nutrendosi di quei momenti, me li ha tenuti lontano, mi ha protetto facendomi scudo con il suo corpo. Ho deciso di volergli bene ed essergli amico.

    Amico del Mostro.

    PS forse ho scoperto di avere un fratello segreto.
    Last Post by The australian skin il 24 July 2014
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  5. Il chirurgo
    ...

    AvatarBy The australian skin il 22 July 2014
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    Il chirurgo mi ha steso sul tavolo, legandomi come un maiale,
    con fili spinati e stretti, per essere sicuro facesse male;
    Si è lavato le mani, ma ha indossato dei guanti immersi nella salamoia
    Il suo sguardo criminale avrebbe reso folle un boia
    Mi ha accarezzato il volto e mi ha chiesto se volessi l’anestesia
    Per il gusto sadico di negarmela e portarla via.
    Poi, preso un bisturi arrugginito ha detto che potevamo iniziare
    E per tutta l’operazione non ho smesso di urlare;
    Mi ha inserito un ago con un solo gesto duro
    Ed ha cambiato il mio sangue con arsenico e cianuro
    Perché fosse sempre amaro, così da essere sicuro
    Che nemmeno dopo anni avrei sperato nel futuro
    Ha levato le palpebre strappandole dagli occhi
    Ed al loro posso ha messo cocci di vetri rotti
    Perché sanguinassero ogni volta che son chiusi
    E provassi a rifiutare di vedere certi abusi
    Tutta la pelle mi ha asportato, così come il cuore
    Perché abbracciando una persona non provassi che dolore
    Mi ha impiantato moglie e figli, un bel nucleo famigliare
    Poi li ha dati in pasto ai cani mentre stavo lì a guardare
    Ha buttato il guanto, avendo cura che fosse infetto
    Nello squarcio lacerato lungo tutto il mio petto,
    Ha fatto un cenno con la testa, ha detto qui abbiamo finito
    Ed ha fatto per andare senza aspettare che fossi ricucito
    Allora ho allungato sotto il tavolo le mie dita rotte e stanche
    Gli ho porto un pacco di sigari in regalo e ho detto
    “Herr Doktor, Danke”
    Last Post by The australian skin il 22 July 2014
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  6. Iron man
    Sei grosso con l'armatura, ma senza che cosa sei?

    AvatarBy The australian skin il 21 July 2014
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    A volte mi chiedo se non ci si possa lasciare tutto alle spalle in modo onorevole. Ho sognato che io, il ragazzo che si sta vedendo con la mia ex ed il nostro amico comune eravamo ai tavolini di un bar. Io ed il mio amico chiacchieravamo, mentre lui se ne stava seduto fingendo di leggere il giornale. Certo sapeva che l'avevo visto, ma sembrava voler fare finta di non conoscere nessuno dei due, oppure era troppo imbarazzato per dire una parola. Era bloccato, aveva troppa paura di me per dire una parola ed al contempo non trovava una scusa valida, o non credeva fosse adeguato, andarsene via. La cosa più strana, tuttavia, era che anche io ero in un impasse: non potevo includerlo nel discorso perché sarei sembrato troppo buono, non potevo cacciarlo via perché mi sarei sentito troppo cattivo.
    L'apparenza è tutto per gli altri. La coscienza è tutto per noi stessi.
    Last Post by The australian skin il 21 July 2014
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  7. Orme
    Piccola parabola noir

    AvatarBy The australian skin il 19 July 2014
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    Ho sognato che camminavo sulla spiaggia e rivedevo sullo schermo del cielo tutti i giorni della mia vita passata. E per ogni giorno comparivano due orme sulla sabbia, tranne nei giorni più difficili in cui compariva un'orma soltanto. Allora ho detto: "io ho scelto di vivere con te, ed ho promesso che sarei sempre stato al tuo fianco; allora dimmi, perché mi hai abbandonato proprio nei momenti più difficili". Mi rispose: "figlio mio, tu lo sai che ti amo e non ti avrei mai abbandonato; nei giorni più difficili compare una sola orma, perché sono quelli in cui ti ho portato in braccio!" A quelle parole mi sentiì il cuore pieno di gioia, ma osservai meglio quelle impronte e vidi che oltre alle orme, c'era una scia rossa lungo la spiaggia; così chiesi: "ma come mai c'è tutto questo sangue, Signore?" Mi sorrise, mostrando file di denti storti ed acuminati, fissandomi con occhi sbarrati e pupille taglienti: "Signore?, mi rispose, con chi credi di stare parlando, stolto?"
    Last Post by The australian skin il 19 July 2014
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  8. Il prestigio
    Non servono gemelli

    AvatarBy The australian skin il 19 July 2014
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    Il prestigio è ciò che rende speciale un trucco di magia: immaginate di trovarvi in una stanza, entrate e sentite delle voci che scherzano e ridono; alzate lo sguardo e vedete i ragazzini di Mary Poppins sul tetto a prendere un thé. Credo che la cosa vi stupirebbe (e non perché non sono più le 17...). Ora pensate che ci sia anche un bambino di 3-4 anni con voi. Chi sarebbe il più stupito? Sicuramente voi: per il ragazzino è tutto nuovo ed emozionante, voi siete ben bene abituati che la gravità è una di quelle cose su cui puoi contare sempre nella vita, come dimostrano le code per suicidarsi sui tetti dell'Empire State Building (che si sono ingrossate dall'11/9, siccome non ci sono più le Torri Gemelle... come in Hangover colgo l'occasione per dire:"grazie tante, Osama Bin Laden!)

    È la parte triste di diventare adulti. Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine; è una frase che ho sentito da qualche parte. La mia versione è: se non ti alleni a stupirti delle piccole cose, tutto diventa grigio e noioso. Finisce il prestigio. Tuttavia Lei mi ha fatto un bel numero di magia. Ero convinto, sicuro, che fosse una ragazza dolce, che ci tenesse a me come persona. Invece era una sanguisuga emotiva con lineamenti umani, fatti per trarre in inganno gli sprovveduti come il sottoscritto. Un piccolo ovetto, che si è fatto covare fino alla schiusa, si è fatta nutrire e vomitare in bocca (no, non sono strane pratiche fetish, è sempre la metafora dell'uccello), ha continuato a piangere ed a chiedere cibo anche quando sarebbe dovuto bastare, fino a farmi spezzare le ali a forza di andare a caccia per lei. E quando è stata grossa e forte abbastanza, ha voluto cominciare a volare. Ed io le ho detto di andare, anzi, l'ho cacciata perché non meritava le venisse negata la libertà. E ci sono rimasto male quando ho visto che è corsa subito da un altro uccello (stavolta non è una metafora). Non solo ci sono rimasto male, sono rimasto deluso, ma soprattutto sorpreso.

    All'inizio non capivo come potesse quella tenera dolce ragazza, l'unica persona al mondo che mostrava di capirmi, ogni tanto, l'unica con la quale non ho dovuto sempre e comunque fingere di essere qualcosa in più di quello che sono, l'unica che mi dicesse le cose in faccia in maniera palese, l'unica che mi desse consigli diversi da quelli che mi davo da solo.

    All'inizio non capivo come potesse quel coniglio essere sbucato fuori dal cilindro, un cilindro vuoto, un cilindro comunissimo. Eppure il coniglio era uscito fuori di lì, dal vuoto.

    Poi ho compreso. Non era affatto vuoto. Non era affatto una tenera e dolce ragazza. Non era un normale uovo, era un uovo di cuculo.

    Ciò nonostante, è bello anche farsi ingannare, illudersi. È bello pensare che quel cilindro fosse vuoto. Se diffidassimo di tutto e di tutti, e non ci stupiamo delle piccole cose, tutto diventa grigio e noioso. Finisce il prestigio. E la vita divent...

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    Last Post by The australian skin il 19 July 2014
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  9. Giù...
    Quando sei ad un passo dal baratro, ma un passo oltre

    AvatarBy The australian skin il 6 July 2014
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    Sono in camera mia e piango. Una minuscola parte di me e sollevata dal fatto che ci riesca ancora, che i miei condotti lacrimari non siano intasati dal rimorso e seccati dal rimpianto. C'è qui una bottiglia di vodka che mi sorride con fare malizioso. La prenderei a calci e pugni, ma non imparerebbe la lezione, il vetro non ha capillari da spezzare. Tuttavia non ne berrò nemmeno una goccia, perché, come mi ripete Maresciallo Materie, l'Ombroso Smilzo, sono più forte di come ero. Piango perché non ha alcun senso cercare di essere qualcuno che non sono. Io non sono un conquistatore, sono solo un ciccione depresso del cazzo; l'unica cosa che vi potrebbe frenare dal prendermi per il culo è che posso prendervi e schiacciarvi contro la fronte di una lattina di coca cola. E non sto facendo confusione.

    Mi manca il nostro rapporto, ma solo la forza che mi dava sentirmi desiderato e non fottutamente solo. Lei non era il mondo, era una vampira, ed io ero quello che le dava il sangue ringraziandola. Quando avevo bisogno di sentirmi consolato, lei non c'era, quando il dannato terreno sotto i piedi era crollato, lasciando una marcia di melassa morbida ed appiccicosa. Si è fatta vedere solo per farsi portare in braccio.

    Mio fratello era morto. Lei voleva che la tranquillizzassi per la sessione di esami. Avrei dovuto farla finita allora, ma non avevo la forza per farlo, senza contare che avrei dovuto farlo al telefono, non sono un codardo. Sono il leone del mago di Oz, tremo ad ogni foglia che si posa a terra, ma sono pronto a mordere, se so che la situazione lo richiede. Non ho problemi nemmeno a fare lo spaventapasseri, tanto avere un cervello è una cosa sopravvalutata. È essere l'uomo di latta che mi crea problemi. Sentirmi vuoto, senza sentimenti, finché non arriva la tristezza, ad ondate di marea crescente, facendomi boccheggiare come la povera Andromeda. Ho paura: queste catene me le sono fatte mettere di mia sponte, ma non sapevo come fosse riempirsi i polmoni solo quando l'acqua arretra, condendo l'ossigeno con una bella manciata di spuma salata.

    Edited by The australian skin - 20/7/2014, 14:38
    Last Post by The australian skin il 6 July 2014
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  10. Veleno
    Sfogo

    AvatarBy The australian skin il 2 July 2014
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    Mi stanno sul cazzo tutti quelli che non ti lasciano finire la frase che stai dicendo; una conversazione deve rispettare i fottuti termini civili dei tempi dei singoli interlocutori, altrimenti diventa una strafottuttissima gara a chi grida di più; a gente del genere grido in faccia: "dillo te, allora!" e poi me ne vado.

    Odio quando ti danno ragione. Lo so di avere ragione, cazzo, se no stavo zitto, che cazzo me lo dici a fare che ho ragione? Se avessi avuto dei dubbi a riguardo, avrei detto "io penso che" oppure "è solo la mia opinione, ma" ovvero, acronomizzando "IMO" o peggio ancora "IHMO". Se hai un'opinione della quale sei sicuro, parlane come se fosse verità indiscutibile, tanto tutti sbagliano prima o poi, cosa vuoi? Ribadire il concetto che sei un essere umano? È proprio necessario?

    Odio quelli che ostentano la propria sessualità; la cosa viene temperata quando è il mondo femminile a farlo, ma solo per una sana attrazione fisica, perché tutti noi come Johnny Deep amiamo montare le gran puttanone; tuttavia l'ostentazione dell'omosessualità diviene disgustosa ed una sua spettacolarizzazione è ripugnante e, credo (e QUESTA è un'opinione perché non sono omosessuale) offensiva e denigrante per coloro che vivono una vita sessuale con partner dello stesso sesso, ma non ritengono di dover andare su canale 5 per questo.

    Odio chi insulta tramite internet: lo scopo di un insulto non dovrebbe essere quello di vincere un confronto senza ricorrere alla violenza, ma dimostrandosi pronti a farne uso? Se siamo a migliaia di chilometri di distanza, cosa vorresti dimostrare, che sai come si scrive "coglione"?

    Odio Gramellini perché non riesce a concludere un buongiorno senza sparare una cazzata immane, tanto grossa che dovrebbero mettere un inserto centrale ogni volta intitolato "quel che resta della cazzata di oggi di Gramellini, ma non entrava a fondo pagina", così almeno si potrebbe utilizzare per la gabbietta dell'elefante domestico.

    Odio Benigni, perché una volta faceva ridere ed era spregiudicato, ora si comporta come un pallone gonfiato mangiaostie e mi auguro si trasferisca ad Hollywood.

    Odio tutti quelli che "facciamo qualcosa domani?" "Sì, ti faccio sapere" e poi non rispondono ai messaggi: se non vuoi uscire, dimmelo, non farti aspettare tutto il giorno, mi trovo qualcosa di meglio da fare, mi compro una bottiglia di vodka e mi scarico un film di bruce willis!

    Odio i bottegai perché hanno una mentalità deviata e non capisco come possano sopportarsi a vicenda e non farsi schifo quando si lamentano degli 80 € di Renzi.

    Non odio Dio perché, per quanto credo che un Dio debba esistere, non credo abbia molto a che vedere con le vicende umane. In compenso odierei più che volentieri il dio cristiano e radunerei le sfere del drago per esprimere il desiderio di pestarlo a sangue. Sono ...

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    Last Post by The australian skin il 2 July 2014
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